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La storia dei ponti di Verona in mostra in Municipio Articolo La storia dei ponti di Verona in mostra in Municipio - Sito Collegio Geometri e Geometri Laureati di Verona

PROGETTO ESPOSITIVO:

I PONTI DI VERONA NEL NOVECENTO

Un percorso tra gli Archivi storici della città.

I ponti di Verona come non li avete mai visti. In mostra, disegni tecnici, fotografie, lettere, computi metrici e modellini tridimensionali in sezione che raccontano nei dettagli la costruzione dei ponti di Verona nel Novecento, ma anche le fasi della loro ricostruzione dopo che i tedeschi in ritirata li fecero brillare alla fine della Seconda Guerra mondiale, distruggendo anche i due ponti storici, il ponte Pietra e Castelvecchio.

Apre al pubblico da martedì 27 ottobre al 14 novembre nella hall di Palazzo Barbieri, (sede del Comune di Verona, piazza Bra, 1), la mostra “I ponti in cemento armato”, la prima delle tre esposizioni inserite nel più ampio percorso espositivo: “I PONTI DI VERONA NEL NOVECENTO”, iniziativa coordinata da ARCOVER Archivi del Costruito del Territorio Veronese in Rete, un progetto sostenuto da Fondazione Cariverona e guidato da un team di giovani architetti e ingegneri che – insieme all’Associazione Agile, capofila di Arcover – da gennaio 2018  lavora alla digitalizzazione e messa in rete del patrimonio archivistico sulla storia di Verona tra Ottocento e Novecento, proveniente dagli Archivi storici della città.  

A presentare la mostra questa mattina in Comune l’assessore all’urbanistica ed edilizia privata del Comune di Verona, Ilaria Segala e i curatori e responsabili del progetto Arcover: Michele De Mori, architetto, presidente dell’Associazione AGILE e Angelo Bertolazzi, ingegnere, Ricercatore al Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università degli Studi di Padova, membro del gruppo ARCOVER e curatore della mostra.

Presenti anche l’assessore ai lavori pubblici, Luca Zanotto e Francesca Briani, assessore alla Cultura che hanno supportato il progetto. Nella realizzazione e nell’allestimento è stato fondamentale l’apporto di tutto lo staff dell’Archivio Generale del Comune.

Con ingresso libero al pubblico dalle 9.00 alle 18.00 – e con tutti i dovuti dispositivi di sicurezza e prevenzione anti Covid (mascherine, distanziamento e accessi contingentati) –  la mostra “I ponti in cemento armato” dà il via – insieme ai due allestimenti in programmazione “Architettura e ingegneria” e “I ponti storici” – ad un vero e proprio percorso tra gli Archivi, un itinerario concreto e non solo “ideale”, che riunisce, per la prima volta, il materiale originale e inedito dei più importanti archivi cittadini, guidandoci alla riscoperta della storia moderna dei ponti della città.   

Le tre mostre sono state realizzate insieme all’Archivio Generale del Comune di Verona, all’Archivio di Stato di Verona (che conserva il materiale archivistico del Genio Civile) e alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Verona che hanno messo a disposizione il materiale documentale originale. Sempre con materiale di archivio hanno partecipato all’allestimento anche la Biblioteca Civica, l’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona e l’Archivio Piero Gazzola. Il percorso espositivo – cui ha dato supporto tecnico anche l’Associazione IVRES  – gode del patrocinio degli Ordini degli Ingegneri di Verona e Provincia, degli Architetti PPC della Provincia di Verona e del Collegio dei Geometri di Verona.

Intrecciandosi, il materiale documentario diventa strumento utile per un’attenta analisi della costruzione e ricostruzione dei ponti di Verona nel Novecento, la cui realizzazione resta strettamente legata allo sviluppo urbano della città.  Una storia che passa anche attraverso le figure dei loro progettisti – ingegneri, architetti e geometri – che furono, accanto all’Ufficio del Genio Civile di Verona, i protagonisti di quell’intensa attività costruttiva, quali illustri esponenti dell’ingegneria italiana. 

Nelle tre esposizioni i pannelli didascalici raccontano, dunque, la storia e la tecnica costruttiva dei ponti situati all’interno del Comune di Verona: una narrazione che intende rendere accessibile alla città i materiali archivistici, per sensibilizzare la cittadinanza sul tema dell’ingegneria italiana del Novecento e sulla tutela delle infrastrutture. Opere di grande complessità che avevano richiesto la partecipazione di diversi Enti territoriali, dal Comune al Genio Civile, attraverso l’occhio vigile della Soprintendenza. Un lavoro comune per la costruzione di queste importanti infrastrutture che ha visto un’intera comunità civile – amministratori, enti, progettisti ed imprese – accomunati nell’impegno della costruzione e ricostruzione della città.

LA MAPPA TASCABILE DEI PONTI DI VERONA – Per la cittadinanza e a scopo turistico e didattico, a margine del percorso è stata realizzata una mappa pieghevole, tascabile e bilingue italiano/inglese che permette una rapida individuazione dei ponti cittadini, cui sono dedicate sintetiche note storiche. La cartina sarà disponibile nella sede della mostra (Palazzo Barbieri) e presso Ufficio Turistico del Comune.

LA MOSTRA DI APERTURA: I PONTI IN CEMENTO ARMATO

Esposizione: 27 ottobre/14 novembre 2020, Palazzo Barbieri

Partner: Comune di Verona, Archivio Generale e Biblioteca Civica

Ingresso libero (lun/ven ore 9.00 – 18.00)

Allestita nella hall di Palazzo Barbieri, la mostra – realizzata in stretta collaborazione con l’Archivio Generale del Comune di Verona e la  Biblioteca Civica –  presenta 40 pannelli espositivi dedicati ai ponti di Verona costruiti in calcestruzzo armato, il materiale moderno per eccellenza; completano l’allestimento anche sei modellini tridimensionali dei ponti (in scala 1:200), realizzati in sezione, utili a renderne visibile la struttura interna con una funzionalità didattica.

L’esposizione guarda ai primi decenni del secolo quando la necessità di rendere più efficienti le comunicazioni portò nel corso degli anni ’30 alla costruzione delle prime infrastrutture: ponte Catena (1929) e ponte San Francesco (1929), per garantire i collegamenti con il Centro storico, quindi ponte della Vittoria (1930) che diventava strategico per unire il neonato quartiere Trento con il centro città, commemorando anche i caduti della Grande Guerra.

Negli stessi anni, il continuo aumento del traffico veicolare portò al rifacimento in cemento armato dei ponti Garibaldi (1935), Umberto (1936) – oggi ponte Nuovo -, delle Navi (1937) e Aleardi (1939) che andò a sostituire le vecchie strutture metalliche ottocentesche.

Alla fine della Seconda Guerra mondiale tutti i ponti vennero distrutti, compresi quelli storici, il medievale ponte Scaligero (Castelvecchio) e quello della Pietra di epoca romana. La ricostruzione iniziò subito dopo la fine delle ostilità e tra il 1946 e il 1959 tutti i ponti vennero ripristinati.

La loro ricostruzione iniziò immediatamente a partire dal 1946 e terminò nel 1953 con l’inaugurazione di ponte della Vittoria. Inoltre, tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 vennero realizzati ponte del Risorgimento e ponte Unità d’Italia, sempre per assecondare la crescita della città del secondo dopoguerra.

Michele De Mori, architetto, presidente dell’Associazione AGILE, capofila progetto ARCOVER e curatore della mostra.

«La Ricerca documentaria che proponiamo in questo percorso espositivo è frutto di una collaborazione fattiva ed efficace tra Archivi, enti e amministrazione della città. È significativo che, nuovamente, sia pure in un’iniziativa prettamente culturale e divulgativa, quegli stessi enti che allora avevano dato origine ad un impegno coeso nel fervore costruttivo e ricostruttivo della città,  oggi si ritrovino in questa esigenza comune di salvaguardare e rendere fruibile quella memoria documentale alla cittadinanza. Una missione che abbiamo messo a fondamento del nostro progetto ARCOVER».

Angelo Bertolazzi, ingegnere, Ricercatore al Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università degli Studi di Padova, membro del gruppo ARCOVER e curatore della mostra.

«Raccontare la storia della città attraverso le infrastrutture che ancora oggi vediamo ed utilizziamo, ricostruendola attraverso disegni, documenti, ma anche tramite le figure dei progettisti che ne sono stati i protagonisti, resta un taglio assolutamente suggestivo e direi, didattico, per tutti, pubblico, amministratori e tecnici. La Scuola dell’Ingegneria italiana del Novecento ha fatto parlare di sé in tutto il mondo. Ritornare a quello spirito “comunitario” e a quegli esempi di tecnica e governo della città resta un buon esempio anche sul fronte della tutela delle infrastrutture».

Si allega: MATERIALE FOTOGRAFICO:

  • Locandina Rassegna: “I ponti di Verona nel Novecento” – Mostra: “I ponti in cemento armato
  • Due Foto allestimento Mostra: “I ponti in cemento armato” a Palazzo Barbieri

MATERIALE DOCUMENTALE:

Foto1 – Ponte della Vittoria distrutto e, più a valle, il ponte metallico Bailey, 1945 (ACVr).

Foto2 – Ponte del Risorgimento, prove di carico, 1968 (ACVr).

Foto3 – Ponte Navi, soluzione progettuale ad unica arcata, prospetto, architetti M. Zamarchi, C. Vanzetti, R. Benatti, A. Manzini, G. Troiani, 1947  (ACVr).

Foto4 – Ponte Catena, prospettiva di progetto, 1927.

Foto5 – Ponte della Vittoria, riproduzione tridimensionale. Ricostruito nel 1953, scala 1:200



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